Dire ‘no’ alla mafia a 13 anni

Dire 'no' alla mafia a 13 anni

Due ore, domande serrate, su mafia, politica, collusione mafia-politica, impegno civile, paura, trattativa Stato-mafia, responsabilità collettiva, scelte individuali. Scegliere di dire “no” quando sarebbe più facile dire “si”. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Nino Di Matteo, Peppino Impastato, Giovanni Spampinato, don Tonio Bello, Ossigeno per l’informazione, 2700 giornalisti minacciati in Italia dal 2006 ad oggi. Libertà di stampa, libertà d’espressione: l’informazione è già azione. Querele temerarie, speculazioni edilizie, appalti truccati. Le studentesse e gli bambini felicistudenti delle terze classi della scuola media del Polo 2 di Casarano, hanno utilizzato “IO non taccio”, premio Paolo Borsellino 2015, come libro di testo per riflettere sul significato della parola legalità, che si riempie di senso a partire dai piccoli gesti quotidiani, dalle scelte che si cominciano a compiere a quell’età.

professoresse casaranoAttenti, silenziosi, in alcuni momenti un silenzio totale: in quel momento capivo che stavo colpendo i loro cuori e che dovevo andarci cauta e usare le parole giuste. A quest’età le parole giuste fanno la differenza. Sono quelle che ti cambiano la vita e che si fissano per sempre, anche se non lo vuoi.

La maggior parte delle domande era sulla “paura”: come l’hai superata, dove hai trovato la forza, se hai avuto paura per i tuoi figli.

bambini antimafiaCon chi ha 13 e ti guarda negli occhi, non si scherza. Non si accontentano delle frasi fatte.

Chi ha 13 anni cerca risposte importanti e devi dargliele con un sorriso. Facendo intravedere la bruttezza della mafia, lasciando però solo la Bellezza che la mafia non può distruggere: la loro, del loro essere lì, attenti, studiosi, interessati, davvero convinti che “L’isola che non c’è” possiamo costruirla tutti insieme.

prof Grazia Perrone CasaranoLa scuola media del Polo2 di Casarano (Le) ha da poco aperto una bella e colorata biblioteca, grazie all’impegno della professoressa Grazia Perrone, che ha scoperto tra i polverosi scatoloni dei piccoli gioielli: alcune decine di libri del primo Novecento, testimonianza della cultura di epoca fascista, utilissimi per comprendere l’indottrinamento e la censura subita da tutta la Cultura in quel periodo. “Gli studenti – ha detto la professoressa Grazia Perronebiblioteca scuola media casaranoavevano sete di libri”. Sfoglio il registro dei libri in prestito e vedo che in tre mesi sono transitate alcune centinaia di titoli. Ragazzine e ragazzini che divorano un libro via l’altro. Ci sono però diversi scatoloni di libri che attendono nuovi scaffali per essere esposti e poi letti. Vogliamo aiutare queste ragazze e ragazzi ad avervi accesso? Servono scaffali nuovi, possibilmente colorati, perché la biblioteca sia completamente allestita. E poi serve darle un nome. Le ragazze e i ragazzi di oggi erano particolarmente colpiti dalla figura di Angelica Pirtoli, bimba di due anni e mezzo uccisa in modo cruento insieme a sua madre, da alcuni esponenti della sacra corona unita. Era di Parabita. Secondo me se si facesse un sondaggio tra le classi che hanno seguito il corso sulla legalità, al nome di Angelica si solleverebbero in un applauso scrosciante e festoso.

Marilù Mastrogiovanni
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