Anche Tap non ci crede più. E per mettersi al riparo da incagli burocratici, chiede e ottiene lo slittamento dell’inizio dei lavori al 2018 e consegna del gas entro il 31 dicembre 2022.
Come dire: vista la male parata prende tempo e nel frattempo cerca di aggiustare le carte.
Perché sono proprio le carte a non quadrare: dopo l’altolà all’iter dato dalla Regione Puglia e dalla Sovrintendenza delle province di Lecce, Brindisi e Taranto, l’una perché rivendica la sua competenza rispetto alla direttiva Seveso, aggirata da Tap; l’altra perché ribadisce che il suo parere non è aggirabile, neanche dal Ministero dello Sviluppo economico, in quanto il parere della sovrintendenza è prodromo rispetto al rilascio della Via, Valutazione d’impatto ambientale.
Riunione presso la presidenza del consiglio dei ministri aggiornata a mercoledì prossimo.