Raffaele Lorusso. La nuova Fnsi

Raffaele Lorusso. La nuova Fnsi

Raffaele Lorusso, attuale presidente di Assostampa Puglia, è stato eletto ieri sera segretario della Fnsi, la Federazione nazionale della Stampa.

Lorusso è di Conversano, in provincia di Bari, classe 1967: giornalista professionista dal 1999, ha lavorato per “La Gazzetta del Mezzogiorno” dal 2000 è redattore di “Repubblica” nella redazione di Bari.

Raffaele Lorusso è tra le persone che fin dall’inizio sono state fattivamente vicine al piccolo giornale d’inchiesta Il Tacco d’Italia.

Si è interessato profondamente a questa realtà editoriale indipendente e anomala, volendo capire le fonti di finanziamento, i contratti applicati, i rapporti con i collaboratori.

Sempre disponibile, un presidente dal feedback immediato, pronto a ricevere, rispondere, parlare, confrontarsi, agire.

Le sue tante attestazioni di vicinanza e solidarietà, in occasione delle numerose traversie che hanno coinvolto e infine travolto il Tacco, non hanno mai tralasciato di sottolineare la professionalità, la competenza, la buona fede e l’ottemperanza ai principi deontologici espressi nel giornale. Primo fra tutti, l’esercizio del diritto-dovere d’informare, l’avere il lettore come unico padrone.

Sembrano principi ormai sbiaditi, ma l’elezione di Raffaele Lorusso a segretario della Fnsi, significa che sono condivisi da tanti colleghi.

Nel suo primo discorso da segretario nazionale ha affermato che “noi parliamo sempre di diritti ma guardate che abbiamo anche dei doveri. Noi siamo circondati da superficialità, mancanza di preparazione, commistioni con la pubblicità. I conflitti d’interesse non riguardano solo gli editori, ma anche noi. Serve un salto di qualità. A partire dalle regole della professione e dal rispetto”.

Il neo segretario ha tracciato il solco del futuro intervento della Federazione, nella direzione della legalità, rivolgendosi prima di tutto ai colleghi evasori e finti precari: “Dobbiamo intenderci su chi sono i giornalisti precari e i free lance. Partiamo dal mercato del lavoro. Nessuno ci dica che il numero dei precari coincide col numero degli iscritti all’ordine dei giornalisti. La metà di queste persone è sconosciuta al sistema previdenziale. La legge sull’accesso alla professione va cambiata senza se e senza ma”.
Lorusso avrà il difficile compito di ridare fiducia ai tanti giovani che vogliono avvicinarsi al mestiere più bello del mondo, umiliato e sporcato dall’ignoranza di tanti editori arraffoni (se non truffatori).

Solo talento e scarpe per camminare. Alla ricerca di notizie.

In bocca al lupo, Raffaele!

 

Marilù Mastrogiovanni
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