Balletto del Sud: Playlist per D’Annunzio

Balletto del Sud: Playlist per D’Annunzio

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Il Teatro Comunale di Nardò ha inaugurato la programmazione 2015 – 2016 con lo spettacolo “Che ieri m’illuse … Che oggi t’illude”, nuova produzione di Fredy Franzutti ispirata al grande poeta e letterato Gabriele D’Annunzio (1863 – 1938).

 

UN RAFFINATISSIMO POETA

Fredy Franzutti

Fredy Franzutti

Figura al contempo paradigmatica e paradossale del primo Novecento, D’Annunzio esemplifica quella decadente esitazione tra estremo superomismo e lirico intimismo che sul finire del XIX° secolo pervase l’intellighenzia italiana caratterizzando ogni aspetto della cultura e dell’arte. Dinanzi alla crisi degli ideali risorgimentali, molti si rifugiarono nel disimpegno e nell’intimità delle piccole cose, molti altri ricercarono le sensazioni forti della guerra e della velocità sognando un nuovo rinascimento nei fasti dell’antichità classica, nelle glorie della Roma imperiale. La partecipazione attiva alla vita sociale e politica, compreso il volontario arruolamento militare durante la Grande Guerra, fece di D’Annunzio un arbiter del suo tempo, sebbene appellativi quali “vate” o “superuomo” risultino decisamente riduttivi al lettore di oggi, per il quale D’Annunzio rimane in primis un raffinatissimo poeta.

 

UN ASSETTO CAMERISTICO

dannunzio locandinaTra il 1896 e il 1918 il Pescarese compone le liriche raccolte nei cinque libri delle “Laudi del Cielo, del Mare, della Terra e degli Eroi”, autentica summa della poetica dannunziana della maturità e punto di partenza del nuovo spettacolo di Fredy Franzutti che, dopo essersi dedicato già a D’Annunzio nel 2012 con il suggestivo balletto “Fedra, l’ossessione del desiderio”, stavolta crea una multimedialità fatta di musica, danza e recitazione alla ricerca di una verità mai esaustiva, ma comunque imparziale sul grande letterato italiano. In questo caso imparzialità significa dedicarsi non soltanto al superuomo dagli epici vaneggiamenti o dalle coturnate prosopopee, ma anche a quel modo tutto impressionista e sensuale di rapportarsi con la natura, con l’amore e con sé stesso, in altre parole ciò che giustifica l’attuale grandezza di D’Annunzio e che necessariamente si giova di una dimensione raccolta, un assetto cameristico che ben si attaglia a palcoscenici di dimensioni ridotte come quello del delizioso Teatro di Nardò.

 

RICORDI SCOLASTICI

Andrea Sirianni

Andrea Sirianni

La formidabile recitazione di Andrea Sirianni, intersecandosi alla musica e alla danza, ha risvegliato nello spettatore sopiti ricordi scolastici, donando nuova vita al panismo dannunziano de “La pioggia nel pineto” o “La sera fiesolana”, al romantico naturalismo de “I pastori” nonché a liriche di argomento mitologico. Al sognante languore dannunziano hanno contribuito le fresche sonorità del flauto di Teobaldo Scardino e dell’arpa di Nunzia Del Popolo, nell’esecuzione di brani tratti spesso dal repertorio di autori coevi al poeta, come il famoso “Syrinx” di Debussy, compositore di cui D’Annunzio fu amico ed estimatore, o l’intermezzo della “Cavalleria Rusticana” di Mascagni. Le pregevoli coreografie di Fredy Franzutti, improntate a quella maniera classicheggiante e sempre “sulle punte” che rappresenta il punto di forza peculiare della sua creatività, sono state interpretate con intensità di sentimento e perizia tecnica da sei danzatori della compagnia Balletto del Sud su cui si è imposta ancora una volta la virile imponenza di Alessandro De Ceglia e l’impagabile leggerezza di Nuria Salado Fusté, che ha concluso la serata con un evanescente assolo sulle note del “Cygne” di Saint-Saens.

Per gli amanti della danza, Fredy Franzutti e la sua compagnia Balletto del Sud torneranno a Nardò il 21 novembre (replica il 22) e poi al Politeama Greco di Lecce il 5 dicembre (replica il 6) con il “Romeo e Giulietta” di Prokofiev.

Marilù Mastrogiovanni
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