HO VINTO IL PREMIO FRANCO GIUSTOLISI “GIUSTIZIA E VERITA'” EX EQUO CON VALERIA FERRANTE.
Di quest’inchiesta, dicevano che sono solo chiacchiere di paese. Poi sono arrivati manifesti del sindaco contro di me in più riprese, manifesti con caricature di me nella fossa, minacce di querela e querele dell’intera Giunta del mio paesello pagate con soldi pubblici. Poi le minacce e le pattuglie dei Carabinieri sotto casa. Poi la richiesta di risarcimento danni da 200mila euro della ditta che dà lavoro ai mafiosi ma che vince gli appalti pubblici per i rifiuti. Poi il fango e la valanga di schifo su Facebook. Poi l’isolamento e la gente che al supermercato fa finta di non vederti perché ha paura di far vedere che ti saluta. Poi la solidarietà, i cortei dei bambini, gli incontri nelle scuole, i colleghi uniti e solidali. Poi sono arrivati gli arresti, un quasi morto ammazzato. Un furto e vari danneggiamenti a casa. Ora ho vinto il premio Giustolisi ex equo con Valeria Ferrante di Agorà, Rai3.
Questa la motivazione: “Marilù Mastrogiovanni per il suo portale su fatti e misfatti della sacra corona unita, e perché, nonostante la sua condizione di giornalista precaria, continua a informare combattendo contro le minacce della malavita organizzata che la costringono a vivere sotto protezione per aver denunciato gli intrecci tra affari, politica e criminalità in Puglia”. Il portale è Il Tacco d’Italia, un armadio con le ante sempre aperte, perché tutti possano vedere, leggere ricordare. Un armadio che in tanti vogliono occultare. E invece sta lì, fastidioso, col suo bagaglio di ricordi scomodi, che non rimuovo. Spero di continuare a rendere onore, col mio lavoro, all’impegno del giornalista Franco Giustolisi, cui è intitolato il premio, perché Giustolisi ha riscritto, con il suo ostinato lavoro d’inchiesta durato 20 anni, un pezzo della storia d’Italia, aprendo un “armadio della vergogna” sulle stragi nazi-fasciste, che in troppi hanno tentato di tenere sotto chiave. Ringrazio la giuria, nomi prestigiosi del giornalismo italiano, che ha avuto la pazienza di leggere le mie lunghe inchieste pubblicate sul web che raccontano di una mafia dimenticata che fa di tutto per sembrare provinciale e invece gestisce traffici internazionali. Una mafia che piace a molti salentini e sa come farsi piacere. Ed è per questo che a molti non piaccio io e il mio giornale, che invece spero di far diventare sempre più un terreno di sperimentazione e una palestra per ragazze e ragazzi che sentono ardere dentro irrefrenabile il fuoco della scrittura e del giornalismo. Mi piacerebbe tanto lasciarlo in mano loro e dire “Che inchiesta pubblichereste? Forza, fatevi avanti, qui siete liberi”. Col Tacco non si diventa ricchi, sappiatelo, ma potersi guardare allo specchio tutti i giorni è una ricchezza impagabile. Poi arriva Il premio Giustolisi e mi dice “vai, continua, è così che si fa. Gli armadi si devono aprire, in nome della giustizia e della verità”. E mi passa la staffetta di Franco. E io la prendo, ringrazio, e continuo ad aprire armadi. Cos’altro dovrei fare, io?
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